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Popolari Venete in L.C.A.

In data 25.6.2017 sono stati emanati il Decreto Legge n. 99, nonché i D.M. n. 185 e 186 del MEF, che hanno disposto la liquidazione coatta amministrativa, rispettivamente, della Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca.
Come ampiamente riportato dai mass media nazionali, sono state create una Good Bank ed una Bad Bank.
Good Bank
La Good Bank è stata trasferita a Banca Intesa e nella stessa sono confluiti o confluiranno a breve i crediti in bonis, gli sportelli bancari, i dipendenti, i debiti verso altri Istituti di Credito, parte delle obbligazioni senior.
Bad Bank
Nella Bad Bank sono rimasti i debiti risarcitori verso i “vecchi” azionisti/investitori e possessori di obbligazioni subordinate, nonché i crediti deteriorati (NPL) ammontanti, a valori di bilancio, a circa 12 miliardi di euro (in realtà, ammontano a 20 miliardi di euro, essendo stati precedentemente svalutati di circa 8 miliardi di euro per ragioni fiscali).
Per quanto consta, i crediti deteriorati verranno trasferiti alla S.G.A. Spa, società del Ministero dell’Economia e delle Finanze, che avrà il compito di procedere al recupero degli stessi.
Le somme che verranno recuperate verranno trasferite ai Commissari Liquidatori delle Bad Bank, che li utilizzeranno per provvedere al pagamento dei creditori ammessi al passivo della liquidazione coatta amministrativa.
Per quanto riguarda gli azionisti, il D.L. N. 99 all’art. 3, lettera b, dispone che restano esclusi dalla cessione anche in deroga all’’art. 2741 del Codice Civile (e quindi restano nella Bad Bank) “i debiti delle Banche nei confronti dei propri azionisti e obbligazionisti subordinati derivanti dalle operazioni di commercializzazione di azioni o obbligazioni subordinate delle Banche o dalle violazioni della normativa sulla prestazione dei servizi di investimento riferite alle medesime azioni o obbligazioni subordinate, ivi compresi i debiti in detti ambiti verso i soggetti destinatari di offerte di transazione presentate dalle Banche stesse”.
Pertanto, gli azionisti ed obbligazionisti di entrambe le banche possono richiedere di essere ammessi allo stato passivo, con le modalità e nei termini di cui in appresso.
Solamente coloro i quali verranno ammessi al passivo della LCA potranno ambire ad ottenere il ristoro dei loro crediti o almeno di una parte degli stessi.
E’ quindi della massima importanza rientrare in tale elenco.
INSINUAZIONE AL PASSIVO
I D.M. n. 185 e 186 del 25.6.2017, che hanno disposto la Liquidazione Coatta Amministrativa delle due ex Banche Popolari Venete, non sono ancora stati pubblicati in Gazzetta Ufficiale.
Ne consegue che il termine di 60 giorni, di cui all’art. 86 TUB, per la presentazione delle domande di ammissione al passivo, non ha ancora iniziato a decorrere e, quindi, coloro che fossero interessati a farlo, sono in tempo per depositare una domanda di riconoscimento del loro credito all’interno della LCA delle due ex Banche Popolari Venete.
Contro l’eventuale rigetto della domanda di ammissione al passivo, si può presentare ricorso in opposizione al Tribunale competente (Tribunale di Vicenza per Banca Popolare di Vicenza e Tribunale di Treviso per Veneto Banca), che deciderà sull’ammissione al passivo.
Da voci di corridoio, i predetti D.M. n. 185 e 186 dovrebbero essere di prossima pubblicazione e, quindi, suggeriamo a coloro che non ne fossero già provvisti di richiedere al più presto copia integrale della documentazione bancaria sottoscritta all’atto dell’acquisto delle azioni, che va allegata alla domanda di insinuazione al passivo.